La Riforma Protestante

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La Riforma del Cinquecento fu un movimento all’interno della cristianità occidentale mosso dalla volontà di eliminare gli abusi della chiesa medievale e di ripristinare le dottrine e pratiche che i riformatori ritenevano conformi alla Bibbia e al modello della chiesa descritto nel Nuovo Testamento. Questo portò alla rottura tra la Chiesa Cattolica Romana e i riformatori, che diedero il via alla Riforma Protestante, che si fa risalire al momento in cui Lutero affisse le sue 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittemberg.

Cause

I fattori che causarono la Riforma furono complessi e interdipendenti. I precursori della Riforma includevano i movimenti iniziati da John Wycliffe (i Lollardi) e John Huss (gli Hussiti) nel 1300 e 1400. Questi gruppi di riforma comunque, erano localizzati in Inghilterra e Boemia e furono largamente soppressi. I fattori principali che resero la riforma ancora più formidabile furono i cambiamenti intellettuali e politici del periodo. Il Rinascimento del secolo precedente fu un preliminare necessario perché accrebbe il livello di cultura facendo riscoprire i vecchi classici, contribuì all’apprendimento e allo studio, specialmente delle lingue classiche (la Bibbia era scritta infatti in latino) e presentò l’umanesimo e la retorica come alternativa allo scolasticismo. Specialmente attraverso questa enfasi sulle lingue bibliche e la piena attenzione ai testi letterari, il Rinascimento rese possibile l’esegesi biblica che portò Martin Lutero allo studio della Bibbia. In più i cristiani umanisti come Erasmo da Rotterdam criticarono l’abuso ecclesiastico promuovendo lo studio sia della Bibbia che dei Padri della Chiesa. L’invenzione della stampa di Johann Gutenberg fu uno strumento potente per la diffusione della cultura e delle idee della Riforma.

Sviluppo

Martin Lutero

La Riforma ebbe inizio in Germania il 31 ottobre 1517, quando Martin Lutero, un professore universitario agostiniano a Wittenberg, rese pubbliche le sue 95 tesi invitando al dibattito sulla legittimità della vendita delle indulgenze. Il papato, vide questo come un gesto di ribellione e adottò provvedimenti nei confronti di Lutero dichiarandolo un eretico. Gli umanisti tedeschi supportarono Lutero sostenendolo nella sua causa durante i primi anni. I suoi famosi trattati del 1520, “Una lettera aperta alla nobiltà Cristiana della nazione tedesca”, “La cattività babilonese della Chiesa” e “Sulla libertà del cristiano” lo resero celebre e si guadagnò il supporto popolare. Fu scomunicato nel 1521, ma nel mese di aprile dello stesso anno presso la Dieta di Worms davanti all’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e ai principi tedeschi, rifiutò di ritrattare le sue tesi: egli affermò che la salvezza sia un dono gratuito per le persone che avviene attraverso il perdono dei peccati per grazia di Dio e la fede in Cristo, escludendo quindi le opere.

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Lutero e le 95 tesi

Lutero fu protetto da Federico III, principe di Sassonia, e da altri principi tedeschi – in parte per convinzione religiosa, in parte per il desiderio dei principi di prendere le proprietà ecclesiastiche, e in parte, per affermare l’indipendenza dal controllo imperiale. Tutte queste motivazioni diedero sostegno ai riformatori. Nel 1530 molti principi e città firmarono la Confessione di Augusta presentata alla Dieta di Augusta, come espressione della fede evangelica. Dopo anni di conflitto si raggiunse l’accordo della Pace di Augusta (1555) a condizione che ogni principe tedesco avesse dichiarato l’appartenenza religiosa (cattolica o luterana), del territorio da lui posseduto. Il Luteranesimo divenne la confessione religiosa ufficiale di Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Oltre al ruolo dei principi, tuttavia, la Riforma si diffuse rapidamente come movimento popolare in Polonia, Boemia, Moravia, Ungheria, e Transilvania.

Zwingli

La Riforma in Svizzera, a Zurigo, inizialmente si sviluppò sotto la guida del sacerdote Ulrich Zwingli, influenzato da Erasmo e dall’umanesimo cristiano. Arrivò alla comprensione evangelica del cristianesimo dal suo studio della Bibbia e dai contatti con i luterani. Il 1 gennaio del 1519 iniziò una serie di prediche sul Nuovo Testamento che durarono 6 anni e che spinsero il consiglio comunale e il popolo verso le riforme. La risposta favorevole per i Sessantasette articoli, che preparò nel 1523 per gli appalti pubblici di disputa con un rappresentante pontificio, rivelò la popolarità del suo programma. Egli predicò per l’abolizione della Messa eucaristica (e la sua sostituzione con un simbolica cena del Signore), l’indipendenza dal controllo episcopale, e una riforma della città-stato in cui entrambi i sacerdoti e magistrati cristiani sarebbero stati conformi alla volontà di Dio. Influenzò anche altri cantoni, come Basilea, San Gallo e Berna.

Giovanni Calvino, la nascita dei Riformati e il massacro degli Ugonotti

Attraverso missionari e mercanti luterani, il movimento evangelico diffuso in Francia, guadagnò molti convertiti, tra i quali ci fu Giovanni Calvino. Nel 1536 Calvino si recò a Ginevra, dove era stata iniziata una riforma guidata da Guillaume Farel, la quale era già a buon punto. Calvino fu convinto a rimanere a Ginevra e contribuì a organizzare la seconda grande ondata del protestantesimo. Nelle sue ordinanze del 1541, diee una nuova organizzazione alla chiesa costituita da pastori, dottori, anziani e diaconi. Scrisse Istituzione della religione cristiana (1536) che ebbe una grande influenza in Francia, Scozia (dove John Knox condusse la riforma calvinista) e tra i puritani in Inghilterra. Ginevra divenne il centro di una grande impresa missionaria che raggiunse la Francia, dove gli ugonotti divennero così potenti che fu riunito un Sinodo a Parigi nel 1559 per organizzare una chiesa nazionale, di circa 2.000 congregazioni riformate. Come risultato ci furono delle guerre di religione dovute alla repressione monarchica cattolica sugli gli ugonotti riformati, culminata con la Strage di San Bartolomeo, nel 1572 tra il 23 e 24 agosto, dove furono massacrati 2000 cristiani solo a Parigi e dai 5000 ai 10.000 nel resto della Francia, e tutto in nome del re e del papa, al tempo Gregorio XIII, che appena appresa la notizia fece cantare un Te Deum di ringraziamento, coniare una medaglia con la propria effigie per ricordare l’evento e commissionò al pittore Giorgio Vasari una serie di affreschi raffiguranti il massacro, tuttora presenti nella Sala Regia dei Palazzi vaticani. Filippo II di Spagna espresse la sua soddisfazione dichiarando che quello era il più bel giorno della sua vita: invece la regina Elisabetta I d’Inghilterra prese il lutto e fece stare l’ambasciatore francese in piedi per molte ore prima di fingere di credere, per ragioni diplomatiche, alla tesi del complotto ugonotto e del massacro preventivo.

Notte di San Bartolomeo
Notte di San Bartolomeo

Riforma in Inghilterra

Sebbene anche l’Inghilterra abbia avuto un movimento di riforma religiosa luterana che influenzò le idee, le motivazioni della riforma qui furono maggiormente politiche. Infatti la motivazione è da ricercare nella volontà del re Enrico VIII di divorziare dalla sua prima moglie, Caterina d’Aragona. Il papa non acconsentì al divorzio così egli emanò l’Atto di Supremazia staccandosi da Roma. La formale rottura con il papato è stato iniziata da Thomas Cromwell, il re del capo del governo. Sotto la direzione Cromwell il Parlamento ha approvò l’atto di Supremazia (1534) che definì pienamente al re autorità sul governo e sulla chiesa inglese. A capo della chiesa inglese du posto l’arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, che annullò il matrimonio del re con Caterina, e gli consentì di sposare Anna Bolena. Sebbene Enrico stesso non abbia voluto fare cambiamenti dottrinali, Cromwell e Cranmer autorizzarono la traduzione della Bibbia in inglese, e Cranmer fu parte responsabili del il Libro della preghiera comune (Book of Common Prayers) che contiene i regolamenti dottrinali della chiesa anglicana. Con la morte di Enrico VIII salì al trono la figlia Maria detta la Sanguinaria (r. 1553-58), avuta con la prima moglie Caterina d’Aragona. Maria ristabilì il cattolicesimo in Inghilterra in maniera molto severa e fece massacrare i protestanti. É con la morte di Maria, il cui regno fu per fortuna brevissimo, che salì al potere la sorellastra Elisabetta I, figlia di Enrico VII e Anna Bolena, che ristabilì in protestantesimo di stato e si gettarono le basi solide per l’anglicanesimo, che da allora non fu più cambiato.

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I Radicali

I radicali furono una grande varietà di gruppetti evangelici che si staccarono dalla prima e seconda ondata protestante, e sono noti come anabattisti a causa della loro comune opposizione al battesimo dei neonati. Il leader anabattista Thomas Munzer ebbe un ruolo di primo piano nella Guerra dei Contadini (1524-26), che fu soppressa con il sostegno di Lutero. A Münster, l’ istituito radicale anabattisti (1533) la cui teocrazia era quella comunista della comunione delle proprietà, ebbe breve durata. Anche questa è stata repressa. Dai primi si sono sviluppati nei secoli tantissimi movimenti evangelici che diedero vita alle tantissxime denominazioni protestanti del mondo, che svilupparono molte filosofie religiose individualiste radicali che hanno poco a che vedere con la dottrina del protestantesimo storico e con la sua struttura interna: si pensi ai risvegli arminiani dei movimenti pentecostali nati nel 1900 e famosi in tutto il mondo (in Italia conosciuti anche come ADI e chiese evangeliche apostoliche), ai darbisti, conosciuti in Italia come le Assemblee dei fratelli, ecc, ecc. Nel 1800 proprio dal protestantesimo storico in America si staccò un movimento guidato da C. T. Russell il quale non poteva accettare la dottrina biblica dell’Inferno insegnatagli dai genitori protestanti, ed elaborò tutta una sua dottrina contorta portando nel tempo a quelli che oggi chiamiamo i Testimoni di Geova.

I risultati

Un risultato evidente della Riforma fu la divisione della cristianità occidentale in protestanti e cattolici. Un altro risultato fu lo sviluppo delle chiese nazionali, che rafforzarono la crescita dei moderni Stati nazionali, così come, in precedenza, la crescita della coscienza nazionale favorì lo sviluppo della Riforma. La Controriforma cattolica – con i Gesuiti il cui capo era Ignazio di Loyola (sanzionato 1540), il Concilio di Trento (1545-63), l’Inquisizione, l’indice dei Libri Proibiti e la riforma del clero – diedero nuova vita alla vecchia chiesa che divenne ancora più rigorosa sulle sue vecchio dottrine. Infine, la riforma più radicale si ebbe nel cambiamento introdotto nel pensiero e nell’organizzazione ecclesiastica e politica, e quindi iniziarono molte delle tendenze che presero a caratterizzare il mondo moderno.

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