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Come facciamo a sapere che Gesù è storicamente esistito?

Pasqua_di_Resurrezione-600x330[1]Ancora oggi molte persone negano l’esistenza di un personaggio storico di nome Gesù Cristo. A loro avviso, Egli non sarebbe altro che una figura mitologica tra le tante. Il filosofo Bertrand Russel affermò: «Devo dire che la faccenda storica non mi interessa. Storicamente infatti è alquanto improbabile che Cristo sia mai esistito e, se anche fosse esistito, non possiamo sapere nulla di Lui».

Una prima cosa che dobbiamo dire è che le persone che fanno affermazioni simili ignorano alcuni fatti basilari.

Il Nuovo Testamento contiene venti sette libri documentali (scritti nel primo secolo d.C.) che coprono un arco di tempo che va dal 4 a.C al 9O d.C. circa; e descrivono la storia della vita di Gesù e degli inizi della chiesa. Gli avvenimenti riportati in esso sono in gran parte descritti da testimoni oculari, che hanno dato una testimonianza diretta di ciò che avevano visto e udito. «Noi abbiamo udito la Parola della vita che esisteva fin dal principio. L’abbiamo vista con i nostri occhi, l’abbiamo contemplata e le nostre mani l’hanno toccata!» (1 Giovanni 1:1).

Non è tutto. L’esistenza di Gesù è anche attestata dagli scritti dello storico ebreo Giuseppe Flavio, nato nel 37 d.C, che afferma: «In quel tempo venne Gesù, un uomo saggio, se è lecito chiamarlo uomo, poiché egli fece molte opere miracolose ed insegnò a tutti coloro che desideravano ricevere la verità. Egli attrasse dietro sé molti giudei ed anche molti pagani. Egli era il Cristo. E sebbene Pilato, dietro suggerimento di alcuni dei nostri notabili, lo condannòalla morte in croce, i suoi seguaci non lo abbandonarono, poiché egli apparse loro vivente il terzo giorno, così come i profeti, insieme ad altre diecimila cose meravigliose, avevano predetto sul suo conto. Ancora oggi, la tribù dei Cristiani, che hanno preso il loro nome da Lui, non si è estinta».

Alcuni critici, dato il riferimento alla risurrezione e l’uso del titolo “Cristo” (conferito a Gesù da un giudeo non cristiano), contestano la genuinità di questo brano. Anche se questa parola fosse stata aggiunta più tardi, è indiscutibile che, in questo brano, Giuseppe Flavio riconosce che sia realmente esistito.

Anche altri storici non cristiani attestano l’esistenza di Gesù. Cornelio Tacito (112 d.C.), uno storico romano, scrivendo la storia del regno di Nerone, fa riferimento a Gesù Cristo ed all’esistenza dei cristiani a Roma (Annali XV, 44).
Nelle sue Storie, Tacito menziona il cristianesimo quando parla della distruzione del tempio di Gerusalemme avvenuta nel 70 d. C.; una notizia questa, riportata anche da Sulpìcio Sevèro (Chronica 30:6). Altri riferimenti a Gesù ed ai Suoi seguaci sono riportati dallo storico romano Svetonio (120 d.C.) nelle sua Vita di Claudio (112 d.C.) e nelle Epistole (X, 96).

Queste testimonianze, cristiane e non, sono più che sufficienti per dimostrare che Gesù è veramente esistito; sostenere il contrario è in realtà assurdo.

Infatti abbiamo più dati e dettagli storici sulla vita di Gesù che su quella di qualsiasi altro personaggio della storia antica, anche se stranamente di questi ultimi non se ne è mai dubitata l’esistenza.

Avendo esaminato le fonti storiche non bibliche, Roderic Dunkerley affermò che «Non troviamo in queste testimonianze il minimo dubbio sul fatto che sia esistita la figura storica di Gesù».

Le teorie che considerano l’inizio del cristianesimo un mito sono ipotesi speculative moderne, motivate da pregiudizi irrazionali.- «Nessuno mai dubiterebbe dell’esistenza storica di Gesù», disse Merezhovsky, «a meno che, ancor prima che gli venga il dubbio, la mente di quell’individuo non sia già stata ottenebrata dal desiderio di affermare che Egli in effetti non è mai esistito».

Accettare che Napoleone sia esistito non richiede alcun impegno da parte nostra; ma accettare l’ esistenza di Cristo implica la necessità di prendere una decisione circa il rapporto che dobbiamo stabilire con Lui.