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L’uomo deriva davvero dalla scimmia?

Può una teoria scientifica divenuta ormai un assioma della civiltà essere soltanto una menzogna ingigantita? Questo è quello che sostiene ormai parte degli scienziati americani che insiste nel mettere in discussione la teoria di “una delle più grandi menti della storia”. A sostenere la loro tesi, la scoperta ad Atapuerca in Spagna, del fossile di un uomo dotato a tutti gli effetti delle caratteristiche dell’uomo sapiens sapiens (quello che in questo istante sta leggendo l’articolo), risalente a “soli” 780 mila anni fa, quindi predecessore del meno evoluto uomo di Neanderthal estinto solo da 25 mila anni. E’ curioso il fatto che, gli arditi sostenitori dell’evoluzionismo Darwiniano, abbiano inventato una categoria appositamente per lui chiamata Homo Antecessor.

E’ nota inoltre, la presenza, nell’ organismo degli esseri viventi, di enzimi cosiddetti “riparatori” che impediscono mutamenti nella struttura del DNA. Quando questi ultimi non riescono ad effettuare il loro lavoro danno vita a organismi che hanno, sempre e comunque, minori attitudini alla vita. L’evoluzionismo dunque, sostenendo che nell’acido desossiribonucleico avvengano continue mutazioni accidentali, altro non fa se non attaccare l’operato di questa “povera classe lavoratrice senza sindacato”.

Molte specie viventi infine non avrebbero mai potuto sopravvivere a delle evoluzioni, come nel caso del Picchio, la cui lingua ruota attorno al cranio per poi tornare nel becco. Un’ evoluzione di questa per gradi, non avrebbe mai potuto permettere al suo bisnonno di ingoiare il cibo.

Non sarebbe saggio giungere a conclusioni affrettate, dando con leggerezza un giudizio sulla veridicità o meno dell’evoluzionismo è tuttavia facile comprendere perché la teoria in questione abbia riscosso così tanto successo: basta porre l’attenzione sul contesto storico in cui essa è nata. Guarda caso, essa prende piede proprio durante gli anni che accompagnano i moti rivoluzionari del ’48, che abbatterono la monarchia orléanista e instaurarono un governo repubblicano. In questo periodo, ai grandi manovratori delle masse, che avevano solo da guadagnare dalla caduta del regime monarchico, poteva dimostrarsi utilissimo attaccare la Chiesa minando le sue basi con teorie in grado di mettere in discussione la stessa “parola del Signore”. Ricordiamo che l’investitura del sovrano avveniva per mano del Pontefice, massimo rappresentante di Dio sulla terra.

Esistono comunque documenti, “attualmente” considerati un falso storico, che accennano al successo artificiale delle teorie di Darwin ed al loro impatto devastante sulla società.
Una cosa è certa l’informazione veniva, viene e verrà sempre manipolata, che ci si trovi in un regime totalitario o democratico, sta ad ogni individuo andare oltre la bellezza dei colori di un televisore o alla maestosità delle parole dei giornali, mobilitandosi per la ricerca della verità.

Roberto Marchina