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Maria nella Bibbia

La chiesa cattolica asserisce che Maria è NATA SENZA PECCATO per una grazia speciale. Il dogma dell’immacolata concezione di Maria fu emanato da Pio IX nel 1854 (addirittura circa 1800 anni dopo l’inizio della chiesa):

“La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale”

Ma la Bibbia dice che tutti gli esseri umani senza distinzione sono nati nel peccato:

Siccome per mezzo d’un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” (Romani 5:12).

fatta eccezione per Gesù:

“Non c’è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai” (Ecclesiaste 7:20).

“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Romani 3:23,24).

Maria non era diversa dagli altri esseri umani e non pretese mai di essere nata senza peccato. Ella stessa, anzi, riconobbe che Dio era il suo Salvatore, dicendo:

“L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore” (Luca 1:46,47).

Non si può aggirare la verità rivelata ricorrendo a sofismi come quello della “salvezza nella preservazione e non nella liberazione dal peccato” (redemptio praeservativa, non reparativa), che i teologici cattolici vorrebbero applicare a Maria.

A dimostrazione del fatto che Maria non nacque senza peccato, ricordiamo il sacrificio che Giuseppe e Maria offrirono nel tempio quando andarono a presentare il bambino Gesù (cfr. Luca 2:22-24). La legge mosaica diceva infatti: “E se (ella) non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni: uno per l’olocausto e l’altro per il sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l’espiazione per lei, ed ella sarà pura” (Lev. 12:8). Anche Maria offrì quel sacrificio per il proprio peccato.

E’ dunque infondata l’idea cattolica secondo cui affinché Gesù potesse nascere immacolato era necessario che anche sua madre lo fosse. Gesù nacque senza peccato non perché sua madre fosse senza peccato, ma perché fu generato in lei dallo Spirito di Dio, che è assolutamente Santo.

Questa, d’altronde, era anche la posizione dei primi cristiani. Scriveva sant’Eusebio (260-340 d.C.):

“Nessuno è esente dalla macchia del peccato originale, neanche la madre del Redentore del mondo. Gesù solo è esente dalla legge del peccato, benché nato da una donna sottoposta al peccato” (Eusebio, Emiss. in Orat. II de Nativ.).

Maria madre di Dio?

La chiesa cattolica afferma che Maria è la madre di Dio. “Maria è Madre di Dio in senso vero e proprio.” (Bernardo Bartmann, op. cit., pag. 157). Maria fu definita madre di Dio dal concilio di Efeso del 431. Il secondo concilio Costantinopolitano ha lanciato il seguente anatema contro coloro che non la ritengono tale:

“Se qualcuno afferma che la santa gloriosa e sempre vergine Maria solo impropriamente e non secondo verità è madre di Dio … e non la ritiene davvero e secondo verità madre di Dio … costui sia anatema”.

Ma la Bibbia dice Dio è il solo Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. Gesù è la Parola vivente di Dio, che era con Dio prima che Egli creasse tutte le cose e le creature viventi (vedi vangelo di Giovanni cap. 1), inclusa Maria. E’ tramite la Parola, il Verbo (Gesù) che è stata fatta ogni cosa, e senza di Lui “neppure una delle cose fatte è stata fatta” (Giov. 1:3). Maria quindi non può essere definita “madre di Dio”; ella fu la madre di Gesù secondo la carne.

A conferma di ciò la posizione di Gesù che, un giorno mentre parlava alla folla, una donna fra la folla alzò la voce e disse a Gesù:

“Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti!

Ma egli disse:

Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano!” (Luca 11:27,28).

Gesù sapeva che Maria era stata prescelta da Dio per concepirlo e partorirlo; egli sapeva che Maria era benedetta fra le donne proprio per aver messo al mondo lui che era il Figlio di Dio, e ciò nonostante quando quella donna davanti a tante persone proclamò beata Maria, Gesù proclamò la beatitudine di coloro che ascoltano la Parola di Dio e l’osservano.

Maria rimase vergine?

La madre di Gesù ha avuto altri figli, oltre Lui e la Scrittura lo dice chiaramente:

“Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.

Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».

Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi».

Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali FINCHE’ ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.”(Matteo 1:18-25)

Nel Nuovo Testamento parla costantemente dei fratelli e delle sorelle di Gesù:

“Mentre Gesù parlava ancora alle turbe, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi fuori, cercavano di parlargli. E uno gli disse: Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti. Ma egli, rispondendo, disse a colui che gli parlava: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? E, stendendo la mano sui suoi discepoli, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli. Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è nei cieli, esso mi è fratello e sorella e madre” (Matteo 12:46-50).

“Recatosi nella sua patria, Gesù li ammaestrava nella loro sinagoga, talché tutti stupivano e dicevano: Onde ha costui questa sapienza e queste opere potenti? Non è questi il figliuol del falegname? E sua madre non si chiama ella Maria, e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? e le sue sorelle non sono tutte fra noi?” (Matteo 13:54-56).

Che Giacomo fosse fratello di Gesù, inoltre, è confermato anche dai primissimi scrittori cristiani, oltre agli storici Egesippo (Upomnémata, I secolo d.C.), Flavio Giuseppe (Antichità Giudaiche, I d.C.) ed Eusebio (Storia Ecclesiastica, IV d.C.).

Però il Catechismo cattolico obietta che nella Bibbia la parola “fratello” è talvolta adoperata nel senso di “cugino”.

Secondo la chiesa cattolica, per fratelli e sorelle si dovrebbe intendere “parenti prossimi” o “cugini”, perché in ebraico e aramaico (le due lingue in cui fu scritto l’Antico Testamento e che si parlavano nei luoghi e ai tempi di Gesù) esiste un solo termine per indicare “fratelli” e “cugini” o “parenti”.

Ma questa spiegazione non regge. Intanto, l’Antico Testamento sa comunque specificare le parentele, ad esempio dicendo “figlio del fratello”, “figlio del figlio” o “figlio dello zio” (Gn 14:12, 45:10; Lv 10:4, 25:49).

Soprattutto, però, il testo originale del Nuovo Testamento non è ebraico o aramaico, bensì greco comune (koiné); e il termine greco usato è adelfòs, che significa “fratello”, e non “cugino”. Gli autori neotestamentari sanno usare un termine specifico per “parente” (sunghenès: Lc 1:36.58.61, 2:44; Mc 6:4), uno per “cugino” (anepsiòs: Col 4:10) e uno per “fratello
(adelfòs: Mt 14:2; Mc 1:16.19, 3:17, 13:12, ecc.).

L’apostolo Paolo, ebreo che padroneggiava benissimo il greco, usava sunghenès per dire parente (Rm 16:11),
anepsiòs per cugino (Col 4:10) e adelfòs per fratello (Gal 1:19 – e in questo caso parla proprio di Giacomo “fratello del Signore”).

Quando si tratta dei fratelli di Gesù, insomma, è usato adelfòs: è mai possibile che gli scrittori sacri siano stati così disavveduti, specialmente considerando che – secondo la chiesa cattolica – la dottrina della perpetua verginità di Maria sarebbe cosa fondamentale? Si noti, fra l’altro, che tanti credenti e scrittori cristiani dei primi secoli dopo Cristo non avevano nessun problema a credere nella famiglia di Gesù così come descritta nel Nuovo Testamento.

Maria è stata assunta in cielo?

Secondo l’insegnamento cattolico Maria fu assunta in cielo.

“Infine l’Immacolata Vergine preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell’Universo, perché fosse più pienamente conformata al Figliuolo suo” (Concilio Vaticano II, Sess. V, cap. VIII).

Il dogma dell’assunzione di Maria in cielo fu proclamato da Pio XII nel 1950. La festa dell’Assunzione di Maria ricorre il 15 agosto.

Mi chiedo: che bisogno c’era di attendere i gionri nostri, e cioè il 1950 per proclamare un dogma tanto importante? Mistero della Chiesa cattolica!

Ma la Bibbia non accenna minimamente all’assunzione di Maria, né appoggia quest’idea. Possiamo dire che Maria, essendo una credente, quando morì andò ad abitare in cielo con il Signore, ma non che Maria morì e risuscitò e fu assunta in cielo con il suo corpo.

La sua anima è là così come quella di tutti i santi credenti morti fino ad oggi, in attesa della risurrezione del corpo che avverrà al ritorno di Cristo. L’apostolo Paolo ha detto infatti che Cristo è la primizia di quelli che dormono e che quelli che sono di Cristo (quindi anche Maria) saranno vivificati alla sua venuta (cfr. 1 Cor. 15:20-23).

Perché non bisogna credere all’Assunzione di Maria?

Perché, se fosse vera, i Vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento ce ne avrebbero sicuramente tramandato il ricordo.

  1. Perché sappiamo, invece, che si tratta di una leggenda di cui troviamo le prime tracce solo dal VI secolo dopo Cristo. Lo storico cattolico M. Jugie così parla di questi racconti: “Dal punto di vista storico, il loro valore è assolutamente nullo”.
  2. Perché, se l’Assunzione corrispondesse a un fatto storico, e di così grande importanza, sarebbe inspiegabile che la chiesa cattolica abbia atteso tante centinaia di anni prima di farlo sapere autorevolmente.
  3. Perché l’Assunzione non solo non ha alcun fondamento storico, ma contraddice l’esplicita affermazione dell’apostolo Giovanni, secondo cui nessuno, all’infuori di Gesù il Figlio di Dio, è ancora risuscitato (Giovanni 3:13), e a quella, non meno esplicita, dell’apostolo Paolo (I Corinzi 15:50).

Maria è corredentrice dell’umanità?

Come “essa” si dichiara nelle varie apparizioni (vedi pagina dei suoi Messaggi) ha convinto anche la chiesa cattolica ad affibbiarle il titolo di CORREDENTRICE DELL’UMANITA’. Secondo la Teologia dogmatica di Pasquale Lorenzin, (1968, pag. 499-500), testo di studio nei seminari per preti e laici, Maria sarebbe corredentrice insieme a Cristo di tutta l’umanità:

Maria è corredentrice dell’umanità. Maria “dipendentemente da Cristo, ma come unico principio con Lui, cooperò alla redenzione oggettiva e perciò fu vera corredentrice … dipendentemente da Gesù, ma come unico principio con Lui, soddisfece per tutti i peccati dell’umanità, pagò a Dio il prezzo della nostra liberazione, guadagnò tutte le grazie per gli uomini, placando (a suo modo) Dio con il suo volontario e necessario concorso al sacrificio della croce”

La Parola di Dio ribadisce continuamente che solo Gesù Cristo è il Salvatore del mondo perché solo lui morì sulla croce per i nostri peccati e nessun altro con lui.

Gesù disse:

“Io sono la porta: se uno entra per me, sarà salvato” (Giov. 10:9); “Io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo” (Giov. 12:47).

L’apostolo Pietro disse:

“In nessun altro è la salvezza; poiché non c’é sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati” (Atti 4:12).

Le affermazioni secondo cui Maria abbia sofferto assieme a Gesù
per noi sono prive di qualsiasi fondamento biblico.

Maria è mediatrice?

Secondo la chiesa cattolica Maria prega per gli uomini. Ella fa da mediatrice perché prende le preghiere che le si fanno e le porta a Cristo. Il concilio Ecumenico Vaticano II ha decretato:

“Assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna … Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice” (Concilio Vaticano II, Sess. V, cap. VIII).

Ma Gesù ha sempre indirizzato le persone ad andare direttamente a lui:

“Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati e io vi darò riposo” (Matteo 11:28).

In virtù di questa libertà che abbiamo di accostarci a Cristo, Stefano prima di morire guardò al cielo e disse:

“Signor Gesù, ricevi il mio spirito” (Atti 7:59)

Egli si rivolse direttamente a Cristo che era alla destra di Dio e non ebbe bisogno di rivolgersi a terzi per fare giungere la sua preghiera al Signore. Nella Bibbia non è mai insegnata né praticata la necessità della mediazione di Maria, né di altri santi.

“Quel che chiederete nel mio nome, io lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Giov. 14:13,14).

Anche l’idea secondo cui Maria conosce i bisogni degli uomini è sbagliata, perché la Parola di Dio dice che “i morti non sanno nulla”:

Infatti, i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla, e per essi non c’è più salario; poiché la loro memoria è dimenticata. (Ecc. 9:5).

Conclusione

Perché i Cristiani non devono accettare questa dottrina?

Perché non solo non ha alcun fondamento biblico, ma è contraria a quanto dice la Parola di Dio sulla radicale corruzione della natura umana. L’apostolo scrive:

“per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato…” (Romani 5:12; si leggano anche Romani 11:32, Romani 3:9-10, Ecclesiaste 7:20, ecc).

Inoltre, la stessa Maria non si definì priva di peccato o superiore agli altri, anzi lodò umilmente Dio come suo
Salvatore:

“L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva…” (Luca 1:46).

Tra i primi cristiani, una testimonianza è quella di sant’Eusebio (260-340 d.C.), che scrisse:

“Nessuno è esente dalla macchia del peccato originale, neanche la madre del Redentore del mondo. Gesù solo è esente dalla legge del peccato, benché nato da una donna sottoposta al peccato” (Eusebio, Emiss. in Orat. II de Nativ.).