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Si può resistere a Dio?

Molti dicono di sì. Molti cristiani e non, sono convinti che si possa scegliere, sono convinti che noi abbiamo il libero arbitrio. Ma non è così. Loro sono convinti che per ottenere la salvezza basta accettare Cristo, punto e basta. Ma questa sarebbe una fede vuota, sarebbe come dire “Sì. Io ti accetto perché devo, perché mi dicono che tu salvi, ma dentro di me non ci credo veramente” e non si ha la rigenerazione. Si può quindi verificare questo, e non è che accettando Gesù si ottiene automaticamente la salvezza, perché “Dio guarda ai cuori” e sa chi gli è fedele e chi no. Ed è ovvio che in casi come questi si è avuta sì la chiamata, ma esteriore, cioè ci è stato predicato il Vangelo da qualcuno, ma Dio non ci ha chiamati interiormente. Mentre quando Dio ci chiama (la cosiddetta chiamata interiore) noi non possiamo assolutamente resistergli, perché ci ha donato la fede, perché ci ha aperto gli occhi, perché ci ha chiamati a sé, e noi non abbiamo libero arbitrio, non possiamo resistere allo Spirito Santo. Molti sono convinti che sono stati loro a dire si sì allo Spirito Santo, ma che grande arroganza è credere che noi, peccatori, sotto il peccato da sempre, abbiamo la facoltà di capire e decidere cosa sia giusto. Non c’è libero arbitrio, ma solo servo arbitrio, è Dio che sceglie, pianifica e chiama, così come dice la Bibbia.

Sei mai stato chiamato per cena da tua madre? Hai resistito? Sei mai stato chiamato da Dio?

Ci sono due tipi di chiamate da parte di Dio, come ho detto. La chiamata esteriore e la chiamata interiore.

La chiamata esteriore è quella che si ha quando ascoltiamo le parole del Vangelo predicate da un predicatore. Molti ascoltano il Vangelo ma non tutti ricevono il messaggio. Bene, questo non vuol dire che le persone che non lo accettano hanno deciso da sé, ma semplicemente non hanno ricevuto la chiamata interiore da parte di Dio, che avviene subito dopo aver ascoltato il messaggio della salvezza. Infatti alla chiamata esteriore si può resistere, ma a quella interiore no.

La chiamata interiore è quella operata da Dio ai suoi prescelti, quella che ti rigenera, ti fa rinascere e risorgere spiritualmente, quella che ti fa divenire una nuova persona. Ed è operata non dagli uomini, ma dallo Spirito di Dio. Dio ci mette dentro il desiderio di conoscerlo e di seguirlo. Prima che avvenga la chiamata interiore nessuna persona è incline a seguire Dio, dopo aver ricevuto la chiamata interiore nessuna persona è in grado di rifiutare Dio.

Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni. (Ezechiele 36:27)

e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati. (Romani 8:30)

Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo. (2Tessalonicesi 2:13-14)

Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio. Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma che è stata ora manifestata con l’apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l’immortalità mediante il vangelo, in vista del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore. È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno. (2Timoteo 1:8-12)

Così, rispondendo alla domanda iniziale “Possiamo resistere a Dio?” rispondiamo “Sì, certamente, nel nostro stato di depravazione e peccato, possiamo e resistiamo senz’altro a Dio. Ma la grazia prevale sulla nostra naturale e ovvia resistenza quando Egli si manifesta ai suoi eletti mediante il suo Spirito”.