Il Dio dell’Antico Testamento è un Dio d’odio?

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Perché il Dio dell’Antico Testamento è un Dio di “odio”, mentre quello del Nuovo Testamento è un Dio d’amore?

godbw2[1]Una lettura superficiale della Bibbia può far credere che essa presenti due concezioni antitetiche di Dio: nell’Antico Testamento prevarrebbe un Dio d’ira, mentre il Nuovo Testamento sembra descrivere un Dio di solo amore.

Secondo alcuni critici, le storie dell’Antico Testamento, nelle quali Dio decreta la distruzione di Sodoma e Gomorra, l’annientamento dei Cananei ed altri episodi analoghi, rappresenterebbero un’immagine primitiva di un “dio-guerriero”. Questa immagine sarebbe poi stata sostituita da un insegnamento più “evoluto” nel Nuovo Testamento, che ordina di amarsi l’un l’altro e di porgere l’altra guancia.

Queste due concezioni sul carattere di Dio sono in netto contrasto tra loro. Basterà tuttavia qualche piccolo chiarimento per dimostrare il contrario.

Innanzitutto, è facile scoprire che Gesù stesso non era d’accordo con un’idea del genere. Egli infatti dichiarava che tutto l’Antico Testamento era riassumibile nei precetti fondamentali di amare Dio ed il proprio prossimo (Matteo 22:37). Egli sottolineò inoltre che, nell’Antico Testamento, Dio chiedeva ripetutamente l’amore e la misericordia, piuttosto che il sacrificio (Matteo 9:13; 12:7). Per voce del profeta Ezechiele, Dio aveva dette:

Provo io forse piacere se l’empio muore? Non ne provo piuttosto quand’egli si converte dalle sue vie e vive? (Ezechiele 18:23)

Nella Sua misericordia, Dio non avrebbe distrutte determinate nazioni se non fosse stato a causa della loro condotta abominevole ma, dato che Egli è anche un Dio giusto, non poteva tollerare simili nazioni. Nel caso degli Amorei, Dio concesse loro ben cento anni di tempo per pentirsi ed evitare il giudizio, ma risultò del tutto inutile e vano (Genesi 15:16). Anche il terribile giudizio attuato nel diluvio universale fu preceduto da 120 annidi predicazione da parte di Noé (Genesi 6:3).

L’immagine corretta del Dio dell’Antico Testamento è quella di un Dio estremamente paziente, che offre molte occasioni di pentimento e punisce solo quando l’uomo rifiuta costantemente di ravvedersi della sua malvagità.

Contrariamente alle accuse, le affermazioni di condanna e di ira più severe non provengono dall’Antico Testamento, ma dalle labbra di Gesù. Troviarno ad esempio, in Matteo 23, le Sue pungenti parole rivolte ai leaders religiosi, che Egli chiama “ipocriti” e “serpenti”, per poi informarli che il loro destino sarà il giudizio e l’inferno.

In tutte le pagine del Nuovo e dell’Antico Testamento troviamo intrecciati i fili del giudizio e dell’amore di Dio. Anche se si esprime diversamente a seconda delle circostanze, il carattere di Dio rimane coerente ed immutabile. Troviamo questa stessa coerenza in entrambi i Testamenti che, se letti nel loro giusto contesto, presentano lo stesso Dio, ricco in misericordia ma giusto nel punire il peccato.

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