Il silenzio delle donne: 1Corinzi 14: 34

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Stephen Gola, insegnante di materie bibliche e predicatore negli Stati Uniti (Grace Centered Magazine), asserisce:

Quando mi sono reso conto di quanto fosse chiara la Bibbia sulle donne nel ministero, sono rimasto terribilmente e paurosamente colpito. Ho pensato “Come abbiamo potuto non capire questa verità?” Ho cominciato a capire quanto fosse semplice non coglierla: quando ci viene insegnato ad accettare una “non-verità” facendola passare per verità di Dio, diventiamo ciechi alla verità.

Stephen Gola
Stephen Gola

Dalla Bibbia c’è sempre da imparare.

Uno dei versetti che vengono usati come prova del silenzio delle donne è la Prima Lettera ai Corinzi, capitolo 14, versetti 34 e 35:

Come si fa in tutte le chiese dei santi, le donne tacciano nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare; stiano sottomesse, come dice anche la legge.
Se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è vergognoso per una donna parlare in assemblea.

 

Bisogna capire il motivo per il quale Paolo ha scritto questa lettera. Questo è essenziale per capirne il significato e il contesto. Dal capitolo 1 fino al 4, l’apostolo scrive sul suo ministero. Dal 5 al 6 parla delle cose che aveva sentito riguardo alla chiesa di Corinto. Ma dal capitolo 7 al 14, Paolo risponde alle domande e alle affermazioni che i Corinzi fecero nella lettera che gli inviarono un momento prima. Basta dare uno sguardo ai versetti:

  • 1 Corinzi 7:1 “Or quanto alle cose di cui MI AVETE SCRITTO…”
  • 1 Corinzi 8:1 “Quanto alle carni sacrificate agli idoli…”
  • 1 Corinzi 12:1 “Circa i doni spirituali…”

young couple conflict on isolated backgroundPaolo, un passo alla volta, sta rispondendo a ciò che i Corinzi gli avevano chiesto sulle loro preoccupazioni per ciò che concerneva la loro chiesa. In 1 Corinzi 12:1 Paolo parla dei doni spirituali e dice “Circa i doni spirituali…” e afferma che “le manifestazioni dello Spirito sono date a tutti gli uomini (maschio e femmina)” (verso 7). Menziona diversi tipi di manifestazioni inclusa la parola di saggezza, di conoscenza, le lingue e la loro interpretazioni. Dà maggiore enfasi alle parola “tutti gli uomini, ogni uomo, ciascuno, tutti i membri della chiesa”, ecc. In questi casi la parola greca per uomini o uomo significa “la gente”, gli umani, non solo i maschi, ma entrambi i generi. La parola tutti in greco significa TUTTI, non metà, non un certo numero, non solo i maschi, ma TUTTI!

Prima di andare avanti bisogna fare ulteriori precisazioni:

  • Prima di tutto la chiesa non è costituita da un edificio, ma dalla gente di Dio come individui, due o più, che si incontrano per parlare e pregare, non importa dove, questo significa “chiesa” (ekklesia. “assemblea dei fedeli”) vedi Colossesi 1:24 e 2 Corinzi 6:16.
  • Seconda cosa, “non c’è né maschio né femmina (nella chiesa): perché voi siete tutti UNO in Gesù Cristo (Galati 3:28).

Il fatto ironico è che Paolo, che ha scritto queste verità sopra, sembra contraddire 1 Corinzi 14:34-35, proprio alcuni versi più sopra. Il motivo è che queste affermazioni in 1 Corinzi 14:34-35 non vennero da Paolo, lui ha soltanto quotato parte della lettera che i Corinzi gli avevano scritto, e la quotazione dei Corinzi è ciò che oggi noi leggiamo come Scrittura. Paolo risponde ai Corinzi dicendo di quanto fosse assurda la loro constatazione sul silenzio delle donne, infatti dopo la quotazione della loro lettera, egli afferma come rimprovero:

La parola di Dio è forse PRECEDUTA DA VOI? O è forse PERVENUTA a voi soli? (1Corinzi 14:36)

È ovvio che Paolo stesse rimproverando i Corinzi per le loro affermazioni, a maggior ragione per il fatto che l’apostolo avrebbe citato la Legge (… stiano sottomesse, come dice anche la legge) è un po’ inusuale, come conferma della sua constatazione, e chi legge la Parola di Dio conosce la storia di Paolo e di quanto predicasse la Grazia. Le donne poi, sono la chiesa insieme agli uomini, come potrebbe dire un attimo prima, che possono parlare (profetizzare e parlare in lingue) e poi contraddirsi subito dopo dicendo che devono stare in silenzio? Quindi Paolo dice che le constatazioni della chiesa di Corinto non erano Parola del Signore (1Corinzi 14:36) ma solo frutto della loro ignoranza che stavano predicando alla gente.

Riepilogo

1Corinzi 7:1 Or quanto alle cose di cui mi avete scritto… (parla del matrimonio per tutto il capitolo). Riferimento di Paolo ad una lettera precedentemente ricevuta dai Corinzi.
1Corinzi 8:1 Quanto alle carni sacrificate agli idoli Parla dei limiti della libertà cristiana (1 Cor. 8:1-13) Riferimento a quanto avevano detto riguardo ai sacrifici.
1Corinzi 12:1 Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate disinformati. (anche qui è ovvio che si riferisce a qualcosa che gli avevano detto precedentemente).
Dal capitolo 12 fino al 14 spiega ai Corinzi i doni spirituali
Riferimento a quanto avevano detto sui doni spirituali E ammonimento.
1Corinzi 14:34 Come si fa in tutte le chiese dei santi, le donne tacciano nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare; stiano sottomesse, come dice anche la legge.
1Corinzi 14:35 Se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è vergognoso per una donna parlare in assemblea.
Quotazione di ciò che avevano detto i Corinzi nella loro lettera.
1Corinzi 14:36La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è forse pervenuta a voi soli?1Corinzi 14:37 Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore.
1Corinzi 14:38 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori.
Rimprovero di Paolo ai Corinzi riguardo la precedente constatazione fatta dai Corinzi, che probabilmente non volevano che le loro donne parlassero in lingue. Paolo infatti, precedentemente, dice loro di non impedire il parlare in lingue a nessuno (1Corinzi 14:39)

Sappiamo che 1 Corinzi 11 ha a che fare con uomini e donne e il loro capo scoperto o coperto, ma non è solo questo. Paolo stava ponendo le basi per la conduzione della chiesa di Corinto per mostrare loro quanto stupidi fossero nel dire che Dio vuole che “le donne tacciano nelle assemblee”.

In 1 Corinzi 11:4 notiamo che Paolo arriva subito alla copertura del capo e dice “Ogni uomo (letteralmente maschio in greco) che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo”. Ma nel verso 5 dice “ma OGNI DONNA (letteralmente femmina) che prega o profetizza senza avere il capo coperto fa disonore al suo capo”. Da notare, quindi, che le donne profetizzavano e pregavano! L’intera sezione di 1 Corinzi 11:1-16 stabilisce che le donne (nella loro cultura) quando pregano o profetizzano in chiesa, devono avere la testa coperta, NON che non devono pregare o profetizzare per nulla.

Gesù e la Samaritana
Gesù e la Samaritana

L’apostolo poi parla dei doni spirituale in 1 Corinzi 12. Da notare che “la parola di sapienza, la parola di conoscenza, parlare in lingue e l’interpretazione” tutti richiedono il PARLARE, parlare in chiesa, e parlare è per tutti, entrambi uomini e donne. “Ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a CIASCUNO in particolare come vuole” sia maschi che femmine. (v11)

Questa, quindi, può essere una possibile traduzione di 1 Corinzi 12:15-27:

Dico al membro maschio che insegna, parla in lingue, dà parola di saggezza e conoscenza, che non può dire al membro femmina “Non puoi fare la stessa cosa che sto facendo io”.

Appena Paolo finisce col dire che il corpo di Cristo è UNO (che significa che nessuno è escluso dia doni dello spirito, le chiamate e i ministeri di Dio) dice poi che “Dio distribuisce i doni a ciascuno in particolare come vuole” qualcuno chi? Maschi? No, i membri del corpo di Cristo, perché “non c’è né maschio né femmina” (Galati 3:28) quando si tratta di essere apostoli, profeti, evangelisti, pastori, insegnanti, ricevere i doni dello Spirito, operare miracoli, conversioni, o qualunque altra cosa in Cristo (v. Corinzi 12:28-31).

Poi in 1 Corinzi 13, Paolo spiega come comprendere i doni dello Spirito. Appena arriva a 1 Corinzi 14 focalizza la sua attenzione sul “parlare in lingue” e “parlare in lingue sconosciute” (sono diverse). Nel verso 4 dice che “Chi parla in altra lingua EDIFICA LA CHIESA; ma chi profetizza edifica la chiesa”. Ora, anche una donna che profetizza ha quindi il dono di edificare la chiesa, fatta da maschi e femmine. Un ruolo importantissimo. Nel verso 23 dice “Quando dunque tutta la chiesa si riunisce, se tutti parlano in altre lingue ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno che siete pazzi?” e continua nei versi 24-26 “Ma se TUTTI profetizzano …” (maschi e femmine) “… si faccia ogni cosa per l’edificazione”.

È dunque indiscusso il fatto che anche la donna, come l’uomo, in chiesa può edificare gli altri credenti, sia maschi che femmine.

In 1 Corinzi 14:27-31 Paolo pone le regole per il “parlare nella chiesa”:

  • Se c’è chi parla in altra lingua (sia maschio che femmina)…
  • Se non vi è chi interpreti (maschi o femmine)
  • tacciano nell’assemblea e parlino a sé stessi e a Dio.
  • Anche i profeti (maschi e femmine) parlino in due o tre e gli altri (maschi e femmine) giudichino.
  • Se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti (maschio o femmina che sia)
  • il precedente taccia.
  • Infatti TUTTI (maschi e femmine) potete profetare a uno a uno, perché tutti imparino e tutti siano incoraggiati.

Bisogna quindi rendersi conto che non importa se si è maschio o femmina nella chiesa di Cristo per quanto riguarda operare le cose che riguardano il Signore.

Il rimprovero di Paolo ai Corinzi

Paolo stabilisce, nella sua lettera dal capitolo 11 al 14, che non vi sono differenze tra uomini e donne nella chiesa di Cristo. Infatti, prima di rimproverarli, la sua prefazione è stata:

perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace. 1Corinzi 14:33

Poi nei versi 34-35 ripete ciò che gli hanno scritto i Corinzi:

Come si fa in tutte le chiese dei santi, le donne tacciano nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare; stiano sottomesse, come dice anche la legge.
Se vogliono imparare qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è vergognoso per una donna parlare in assemblea. 1Corinzi 14:34-35

E subito dopo aver scritto questo, segue il rimprovero:

La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è forse pervenuta a voi soli? 1Corinzi 14:36

Come diremmo noi oggi “Cosa? Siete pazzi? Credete di conoscere la Parola di Dio? Credete venga da voi?”

Volendo intendere che il fatto che loro pensassero che le donne devono star zitte in chiesa non viene da Dio ma dalle loro dottrine.

E continua il rimprovero:

Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore. E se qualcuno lo vuole ignorare (la persona che aveva scritto queste cose nella lettera), lo ignori. 1Corinzi 14:37-38

Paolo finisce la lettera esortando di nuovo i Corinzi a non impedire (alle donne) il parlare in lingue e il profetizzare:

Pertanto, fratelli, desiderate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue 1Corinzi 14:39

Cosa si capisce da questo rimprovero? Possibile che nessuno ci abbia mai fatto caso alle parole di Paolo? Troppo presi dal pregiudizio dei confronti delle donne, come lo erano i Corinzi al tempo, che si era dato per scontato il contenuto, troppo maschilismo che si è messo in bocca a Paolo parole che non aveva detto e che non vengono da Dio.

Del resto Paolo non può contraddirsi e dire, prima, che le donne possono profetizzare e parlare, e un attimo dopo che devono stare in silenzio.

Jesus-Hugging-Woman[1]

Perché gli apostoli erano uomini?

E’ semplice. Perché il Signore fonda sempre qualcosa partendo dall’uomo (da una parte deve pur cominciare!):

  • La creazione della razza umana, con la prima persona, un uomo.
  • La fondazione della nazione di Israele, i 12 figli di Giacobbe.
  • La fondazione della Chiesa, i 12 apostoli maschi.
  • Il primo matrimonio, Adamo (e poi creò Eva)
  • Il Signore Gesù Cristo (lo sposo) a capo della Chiesa (la sposa).

Dio usa SEMPRE maschi per primi quando stabilisce una nuova fondazione, POI le donne e i bambini sono aggiunti come Egli vuole:

  • Dio aggiunse alla razza umana, dopo il primo uomo, una donna, poi i bambini.
  • Ai 12 figli di Giacobbe, le loro mogli e poi i loro figli, maschi e femmine.
  • Dopo la fondazione della chiesa con i 12 apostoli, Dio aggiunse e continua ad aggiungere sia maschi che femmine.
  • Creò prima Adamo e poi Eva.
  • E infine, il Signore Gesù Cristo lo sposo per primo e poi la sposa, la chiesa.

Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. Galati 3:28

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